Città e Paese di residenza: Santiago del Cile

Titolo di studio: laurea in medicina presso l’Università del Cile (1992),  specializzata in Medicina Interna e Broncopolmonare o Malattie respiratorie (1996). Corsi di specializzazione a Cambridge, UK (2001) e a San Diego, California, Stati Uniti (2003), studiando l’ipertensione polmonare. Nel 2001 specializazione in broncoscopia nel Lungenklinic di Hemer, Germania. Nel 2010, corso de specializazione in test cardiopolmonare a Los Angeles, USA, e nel 2011 a Roma (Instituto della Sapienza, ospedale universitario).

Professione: medico internista-broncopolmonare

Impresa dove lavora o di cui è titolare: Instituto del Torax, Santiago Chile e Clinica Santa María.

Web site:

www.uchile.cl, www.torax.cl, www.clinicasantamaria.cl, www.serchile.cl

Associazione veneta e/o Comitato Veneto di riferimento: di origine padovana, è iscritta all’associazione Imprenditori Veneti in Cile.

Breve presentazione:

Sono occupata all’Istituto Nazionale delle Malattie Respiratorie di Santiago con un lavoro assistenziale, all’Università del Cile come docente e ricercatrice nel campo della risposta clinica, funzionale ed emodinamica a diverse terapie per l’ipertensione polmonare. Sono la referente per il Cile del programma sull’ipertensione polmonare in America Latina e lavoro nella redazione delle guide nazionali e latinoamericane e la formazione di un registro internazionale.

“Vorrei raccontare brevemente la storia della mia famiglia e dire anche qualche parola sulla mia vita come nipote e figlia di veneti. Probabilmente potrei riempire fogli con molti dettagli, ma preferirei dividere con voi quello che mi viene in mente in una notte calda di gennaio sulla mia scrivania.

La storia che io ho vissuto comincia con mio nonno Tullio Zagolin Firenzuola, nato a Codevigo, in provincia di Padova, nel 1896. Commerciante, artista, amante della pittura e anche pittore, appassionato dell’opera lirica e del mandolino e di tutte le manifestazioni artistiche.

Aveva soltanto diciotto anni quando fu chiamato a partecipare alla prima guerra mondiale, per trasportare approvvigionamenti, considerando che sapeva qualcosa di meccanica e guidava bene le automobili.

Racconta lui stesso la storia, piena di colore ed emozione. Un giorno si eseguiva la prima di Aida nella città dove si trovava con tutto un gruppo di soldati. Lui decise di vedere l’opera e partire il giorno dopo. Quando arrivò sul luogo dove si dovevano radunare, non trovò nessuno. Cosa era successo? Il treno fu riempito di dinamite, le persone morirono o furono gravemente ferite. Con le lacrime agli occhi, ci raccontò questo episodio, e fece la considerazione che il suo destino sarebbe stato diverso se non fosse stato affezionato all’opera.

Dopo la guerra, come molti italiani, decise di stabilirsi in Sud America. In Argentina, a Mendoza, conobbe mia nonna, Ovidia Lissandrello Scopa, anche lei figlia di italiani, concertista, che dovette decidere se continuare la sua carriera splendida e promettente come pianista o formare una famiglia con Tullio e decise naturalmente la più difficile, la seconda. Nacquero due figli da questo incontro d’amore, Mario (1933), il mio babbo, e Luigina, mia zia.

Sono arrivati in Cile alla fine del ‘40. Mio nonno cominciò a lavorare come commerciante e alla fine si stabilì con una piccola azienda di produzione avicola in Las Condes, a Santiago. Anche mio padre lavorò con lui ma decise di studiare produzione fotografica e fotografia industriale, lavoro che svolse fino alla sua morte nel 1986. Mio padre sposò Maria Teresa Blancaire, cilena, nipote di “franco-baschi”, professoressa di francese e posso dire con molto orgoglio che probabilmente fu il matrimonio più bello, pieno d’amore in tutti i sensi, rispetto, ammirazione che io abbia mai visto. Sono nati due figli da questo matrimonio tanto speciale, Manlio (1963) e Monica, io (1965). Il matrimonio dei miei genitori è sempre stato per me un esempio di che cosa significhi lavorare per far sì che ogni giorno l’amore diventi sempre più grande e profondo. Abbiamo percorso tutta la carriera scolastica alla Scuola Italiana “Vittorio Montiglio” di Santiago. Sono stati, senza dubbio, i migliori anni della mia vita, con amici fino ad oggi come fratelli e con una formazione non soltanto accademica, ma spirituale, morale, civica, non comune in questi giorni. Mio fratello ha studiato ingegneria elettrica e lavora in una centrale idroelettrica nel sud del Cile. È sposato ed ha due figlie. Io ho studiato medicina nell’Università del Cile, mi sono specializzata in Medicina Interna e Broncopolmonare o Malattie respiratorie. Ho fatto la meravigliosa esperienza di studiare all’estero. Ora lavoro all’Istituto Nazionale del Torace e come professoressa all’Università del Cile. Ho un progetto di ricerca che riguarda lo studio delle malattie vascolari del polmone, nella clinica Santa Maria, istituzione privata, e nell’ospedale della Forza Aerea del Cile.

Devo dire che il mio vincolo o connessione con “l’Italianità” é stato sempre importante, non solo perché ho studiato alla Scuola Italiana e ho fatto parte di attività sportive allo Stadio Italiano (pattinaggio artistico), ma ho anche partecipato alle attività della gioventù veneta e ho avuto la meravigliosa occasione di viaggiare pere quindici giorni nel 1989 per il Veneto, e di partecipare al Congresso della gioventù Triveneta nel 1996 insieme a due amiche, Claudia Zecchetto e Agnes Ortega.

L’Italia é continuamente presente nella mia vita, nella musica che ascolto, popolare e classica, da Vivaldi a Giorgia, nella cucina, quando i funghi porcini accompagnano una bella spaghettata seguita da un bel tiramisù; nei pensieri quando vedo le mie montagne e ricordo quelle del Veneto, bellissime anche se differenti, e in piccoli dettagli quotidiani; quando sento che una parte di me é collegata con un’altra nazione, e quando mi accorgo che il modo di lavorare, l’impeto e la passione che a ogni giorno dedico non é la stessa che si vede in Cile, perché, noi, figli, nipoti veneti, portiamo un pezzettino d’Italia nel cuore e nel pensiero, che ci fa differenti, a volte amati. Sono orgogliosa di questa fusione speciale Italo-Francese-Americana.”

Riconoscimenti e premi:

Ha vinto la borsa di studio “Presidente della Repubblica” 2001, che le ha permesso di effettuare degli studi di medicina a Cambridge.

Titolo di professore assistente nell’anno 2001 all’”Universidad de Chile”.

Titolo de Professore associato nell’anno 2012 all’”Universidad del Chile”.

Premio della Società per le Malattie Respiratorie del Cile (anno 2008) per il miglior lavoro di ricerca: “Risposta a adenosina in pazienti con ipertensione polmonare”.


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