Messer Piero Querini, mercante veneziano, nel 1431 cercava fortune commerciali fuori Mediterraneo. Partito da Candia, isola di Creta, con una nave carica di malvaisa, legni aromatici, spezie e cotone con l’intento di raggiungere le Fiandre, vide via via svanire il suo sogno commerciale, sogno che si tramutò in un tragico naufragio.

Parte dell’equipaggio perì tra i flutti, ma una delle due imbarcazioni di salvataggio, in balia dei marosi e dei capricci dei venti, raggiunse fortunosamente un isolotto, coperto di neve, deserto. I supertiti bevvero neve sciolta,, si nutrirono di frutti di mare e molluschi strappati dall’oceano, fino a che approdarono sullo scoglio gli abitanti di un’altra isola vicina alla loro. I poveri superstiti vennero da loro accolti, nutriti e curati.

Questa gente aveva un modo ben strano di conservare il proprio alimento principale, il merluzzo. Mondato, salato e seccato all’aria per mesi, il pesce diventava duro come un bastone. La gente di là chiamava questo cibo “Stockfiss”, insomma lo stoccafisso, erroneamente da noi chiamato Baccalà (che altro non è che merluzzo sotto sale).

Il mercante veneziano tornò a casa dopo un lungo viaggio per terra e per mare e portò con sé il nuovo curioso alimento, scambiandolo lungo il tragitto fino a Venezia, con vitto, alloggio e trasporti di vario genere”. (tratto da www.baccalaallavicentina.it)

Dalla storia sono nate le tre Creme di Stocafisso ideate a San Martino di Lupari (Padova):

  • TA “la Crema di Stoccafisso alla Vicentina”
  • LI “la Crema di Stoccafisso Mantecato
  • AN “la Crema di Stoccafisso alla Veneziana

Lo stoccafisso secco viene prima passato-battuto e poi messo in ammollo per almeno 48 ore. Viene pulito esternamente ed internamente eliminando le lische. Viene successivamente infarinato e cotto all’interno di brasiere con aggiunta dei suoi ingredienti, a basse temperature e cottura lenta. Alla fine della cottura, aggiungiamo la salsa cotta di pomodoro. Il prodotto viene poi confezionato sottovuoto e pastorizzato nelle celle frigo.

Si presta ad essere spalmato su crostini di pane, bruschette, farcitura, tramezzini, tartine, condimento di gnocchi, arancini di riso, ecc, accompangato da polenta bianca o gialla ai ferri o tiepida.

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