Da Capitan Trinchetto all’Orange Dandy Spritz: la storia dell’iconico aperitivo nato nella Valle dell’Agno

“Liscio o con il vino in Triveneto bevono Gingerino”. L’ultima campagna pubblicitaria (on air e offline – affissioni) dell’agenzia Armando Testa per Sanpellegrino è un inno alle origini geografiche dell’iconico aperitivo che viene servito sulle tavole da 65 anni. Liscio, con vino bianco fermo, o con Prosecco, il Gingerino piace, e parecchio. Il suo inconfondibile colore arancione ricorda i tramonti estivi, la sua “frizzantezza” disseta, il mix di zucchero, estratti agrumari, spezie ed erbe lo rende amarognolo al punto giusto, pronto per essere assaporato, magari con due cubetti di ghiaccio, una fetta di arancia, o mixato con altri drink. È l’ideale – e prima – alternativa apertamente dichiarata dai baristi alla richiesta “Cosa mi consiglia come aperitivo analcolico?”. Ma perché il Gingerino si chiama così? Perché il gusto leggermente pungente che lo caratterizza arriva proprio dallo zenzero, in inglese ginger.

Gingerino, la storia

Nato sotto lo storico marchio Recoaro, ed entrato nella famiglia Nestlé-Sanpellegrino nel 1993, il caratteristico analcolico non ha mai dimenticato il legame indissolubile col suo territorio d’origine che da Recoaro Terme, in provincia di Vicenza, ha conquistato tutto il Triveneto. La storia ha inizio proprio nell’Alta Valle dell’Agno, nella già citata Recoaro Terme, verso la seconda metà degli anni ’50, quando due operai della fabbrica di Recoaro, addetti all’imbottigliamento, miscelano con acqua minerale due sciroppi per ottenere una bibita dissetante da bere durante l’estate. La ricetta della bevanda, rivista per la produzione, viene poi brevettata nel ’58 con il nome di Gingerino.

A dare l’ulteriore “la” al successo del Gingerino, la bottiglietta sigillata monodose da 10 cl, in vetro trasparente, sagomato alla base, che ne esalta il tipico colore aranciato, e le campagne pubblicitarie leggere e frizzanti, come l’anima dello stesso prodotto.

Carosello e capitan Trinchetto

L’aperitivo è stato divulgato attraverso le strabilianti avventure di Capitan Trinchetto (da qui l’entrata nel linguaggio quotidiano della famosa frase “Cala, cala Trinchetto!” che segue ogni esagerazione), in onda su Carosello, che hanno accompagnato i nostri nonni e genitori – ancora bambini – al momento della buona notte; attraverso i personaggi di Pildo, Poldo e Baffoblu e gli sketch di Dario Fo, un cameriere con alle spalle un’esperienza da parrucchiere che adopera le sue tecniche con il malcapitato cliente Gino Bramieri. Il risultato? Ogni incomprensione si risolve con un Gingerino, che prepara l’appetito.

Le novità

Dalle origini in bianco e nero su Carosello allo sposalizio “orange” per eccellenza: Gingerino è “diventato grande” ed eccolo voler rafforzare ancor più, e nuovamente, il legame con la sua terra natale, mescolandosi, da fine aprile scorso, a Costaross, linea di Prosecco di Serena Wines, storica azienda familiare di Conegliano rappresentata, graficamente, da Ross, il cervo funky e ribelle. Dall’incontro di queste due eccellenze è nato l’Orange Dandy Spritz, un cocktail dove emergono le note inconfondibili del bitter e il gusto moderno di The Dandy, il Prosecco Doc Spumante Extra Dry di Costaross.

In 65 anni Gingerino ne ha raccontate di storie, ma ne ha accompagnate altrettante, tra un oliva e un salatino, tra risate e confidenze. E la narrazione non è sicuramente finita qui. Ad maiora.

Margherita Grotto (tratto da https://www.ilgiornaledivicenza.it/rubriche/cibo-e-vino/news/il-gingerino-compie-65-anni-da-recoaro-ha-conquistato-gli-spritz-di-tutto-il-mondo-1.10154434)

Categorie: News

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