Ha superato il deserto più arido del mondo, camminando per due mesi tra distese di sabbia, rocce e sale. Continua il viaggio di Nicolò Guarrera, 27 anni, partito nell’agosto 2020 per il giro del mondo a piedi. Una traversata del globo sulle proprie gambe, in compagnia solo di Ezio, il fidato carrettino che lo segue ovunque trasportando viveri e pochi bagagli. Negli ultimi mesi Nicolò ha percorso da cima a fondo il Sudamerica, tagliando l’ambizioso traguardo dei 10 mila chilometri, attraversando ben due aree desertiche. La più difficile è stata quella del deserto di Atacama, in Cile, un percorso lungo 1.500 chilometri. 


«È il deserto più arido del mondo – racconta il giovane – Al momento sono la terza persona che riesce ad attraversarlo a piedi: prima di me ci sono riusciti solo un ragazzo canadese e un inglese. Sono stato anche nella città più secca, Quillagua, dove non piove da 70 anni e l’acqua arriva dalle montagne attraverso un fiumiciattolo e grazie alla camanchaca, una nebbiolina che al mattino si deposita su ogni cosa». A dispetto delle condizioni climatiche proibitive, Nicolò si dice entusiasta dell’esperienza. 
«A me il deserto è piaciuto tantissimo – racconta – In quest’area non si sente alcun rumore, non ci sono animali pericolosi, c’è solo una strada, la Ruta 5. Mano a mano che proseguivo il deserto cambiava, tra distese di sabbia, terra, sale, con colori spettacolari. In questa zona non c’è alcun inquinamento luminoso e grazie all’aria secca il cielo è incredibilmente terso. Si respira una tranquillità estrema: in tenda, ho dormito le notti più belle della mia vita». In ogni centro abitato, il maladense si riforniva di acqua e cibo per poi ripartire per una nuova tappa, percorrendo circa 40 chilometri al giorno. «Nel deserto di Atacama le città distano circa 250 chilometri una dall’altra – continua – In ognuna di esse facevo la spesa e caricavo il mio carrettino con circa 24 litri d’acqua per la traversata. La zona è ricca di miniere; alcune, ormai dismesse, sono diventate dei musei. Una sera il guardiano di una di queste mi ha invitato a mangiare con lui e a dormire nella struttura. In Sudamerica la gente è estremamente generosa, in molti mi hanno ospitato: mentre montavo la tenda, mi avvicinavano e mi invitavano a casa loro».

Ora Nicolò è arrivato a Santiago del Cile e dopo il volo per l’Australia lo attende un’altra prova, ancora più estrema. «Dovrò attraversare il deserto più lungo del mio viaggio, un percorso di 5 mila chilometri – conclude -. Prevedo di impiegarci 5-6 mesi. Sarà molto impegnativo». 

Tratto da https://www.ilgiornaledivicenza.it/territori/schio/nicolo-guarrera-giro-del-mondo-a-piedi-1.9322509

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